PINO GRIONI

 

Nato a Castiglione d’Adda (Lodi) nel 1932, vive e lavora a Milano dove svolge la triplice attività di pittore, scultore e ceramista. Al suo attivo mostre personali e collettive in tutto il mondo, oltre che in Italia. Vincitore di tanti premi e riconoscimenti, è posto in grande evidenza nelle più importanti pubblicazioni d’arte, nei dizionari biografici, nelle enciclopedie, negli archivi storici. Presente in permanenza in diverse Gallerie, le sue opere figurano collezioni pubbliche e private sia in Italia che all’Estero.
Oltre a dedicarsi alla pittura, scultura e alla ceramica, Grioni ha allestito le vetrate artistiche per la chiesa milanese di San Nicolao della Flue, per la chiesa san Giovanni Bosco di Codogno e per il primo santuario africano di Nairobi, Kenia.
Nelle sue opere, traspare tutta la genialità e l’operosità dell’artista, nel suo inconfondibile stile “ruvido” e “sabbioso”. Grioni ritrae fantasiose immagini semplificate in un animata geometria, intenzionata a trasmettere il messaggio che rispecchia l’anima dell’artista. In ogni lavoro vi è una meditazione particolare su ciò che lo circonda, un significato che poi trasmette sulla tela in un originale figurazione ridotta all’essenziale. Immagini fantastiche in un gioco cromatico luminoso. Sempre più palese è la sua maturità artistica. La sua pittura è un inno ai valori che ci appartengono in modo totale.

 

Molti conoscono Pino Grioni solo come pittore, scultore e ceramista ma pochi, in verità, sanno che è considerato come uno dei migliori disegnatori e creatori di vetrate istoriate. L’impiego di queste vetrate come motivo ornamentale policromo si deve all’Oriente e fu adottato in Europa a seguito delle invasioni arabe. Diverse furono gli stili adottati.
Dall’architettura bizantina a quella gotica, dallo “stile di S. Luigi” al gotico “perpendicolare”. Dallo stile Sondergotik alla vetrata di “transizione”. Ebbene, così come i vetri alle finestre furono impiegati in S. Sofia di Costantinopoli nel secolo V dopo Cristo, a Charter, St. Germani dès Pres e Notre Dame di Parigi, a Lione nel secolo XIII, nella cattedrale di Canterbury o nel Duono di York, a Praga e a Friburgo nel secolo XIV, oggi nella chiesa milanese di San Nicolao della Flue Pino Grioni ha voluto ricostruire la storia millenaria della Chiesa.
E’ stata un’impresa gigantesca perché ha dovuto lavorare su 136 finestroni “filtrati” dalla luce variando in continuazione i colori, dal blu al viola, dall’azzurro al rosa al giallo per rendere più mistici gli interni, con un procedimento che non permetteva di vedere le vetrate in trasparenza dall’esterno, con figurazioni rimpicciolite o ingrandite a seconda dei casi in cornici geometriche.
Come nella basilica si S. Francesco ad Assisi, dove si trovano le vetrate più antiche d’Italia, la realizzazione si è svolta dal basso verso l’alto, luminosa di piani cromatici, dalle immagini umane semplificate come birilli o manichini, con forme e simboli astrologici sullo sfondo di palmizi e paesaggi palestinesi.
Il senso decorativo e il programma iconografico sono simili a quello delle cattedrali francesi (St. Chapelle e St. Denis) quasi da far pensare a vetri provenienti da scuola renana. Ma a contatto diretto con la moderna pittura neofigurativa di grioni essi cominciano a dare senso di volume e di profondità, staccandosi dal bizantinismo bidimensionale per assumere quasi un’imitazione di affresco con figurazioni profetiche di Mosè e dei simboli della Legge in un ambiente architettonico prospettico.
In un mondo come il nostro che ama “rivisitare” tutto, la pittura di Pino Grioni unita all’abilità tecnica dei maestri vetrai Lindo e Alessandro Grassi di Milano, restauratori della fabbrica del Duomo, della Biblioteca Ambrosiana e fornitori dell’amministrazione dei beni della Santa Sede, ha fatto tornare d’attualità questo genere d’arte sacra e antica che fino a qualche anno fa era considerata antiquato.
La lavorazione del vetro può apparire semplice, ma quando deve tradursi in arte e l’accostamento dei colori e il disegno delle “tessere” legate tra loro dal piombo, diventa complesso, allora è importante la composizione finale che nasce soltanto da chi possiede un’esperienza ineccepibile e una profonda sensibilità d’artista e d’artigianato.

per informazioni: pino@grioni.it